Lo scioglimento di una comunità di beni è una procedura più semplice di quella delle società mercantili e che proprio come la costituzione avviene attraverso un accordo privato tra le parti, la dissoluzione è anche più facile quando tutti i soci sono d’accordo.
Pagamenti in sospeso, accordi di dissoluzione e distribuzione di beni
In primo luogo, sono da liquidare i debiti con i terzi e la pubblica amministrazione, tenendo in considerazione che per eventuali debiti in sospeso risponderanno i soci con il loro patrimonio personale . I beni dovranno essere distribuiti tra i soci indicandolo nell’accordo di dissoluzione cosi come le ragioni che hanno portato i soci a prendere questa decisione. Tale accordo di scioglimento può essere fatto mediante un contratto privato e per avere effetto nei confronti di terzi è necessario che sia iscritto nel Registro delle Imprese. Sulla base di questa distribuzione si paghera’ la tassa sulle trasmissioni patrimoniali, pari all'1% dell'importo distribuito ai soci.
Cessazione all’agenzia tributaria e all’Istituto previdenziale
Con i documenti precedenti alla mano si procedera’ alla cessazione della comunita’ dei beni e dei suoi soci dalle obbligazioni fiscali e previdenziali.
Cause di dissoluzione di una comunità di beni
Di solito le cause di dissoluzione sono le seguenti:
- Con un consenso unanime dei membri.
- Per aver adempiuto il termine stabilito nell'accordo societario.
- Con la completa realizzazione dello scopo sociale, o diventando impossibile il raggiungimento dell'oggetto della società.
- Con la morte o incapacità di uno dei membri con responsabilità illimitata per impegni sociali, salvo che sia stato concordato che la società continua con sopravvissuti o gli eredi di quella.
- Con le dimissioni di uno dei partner, nel caso di società a tempo indeterminato e di altri soci non desiderano continuare, a condizione che tale rinuncia non sia dannoso o intempestiva.
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